Il Nostro aiuto viene dal Signore, è venuto in passato da Lui e ancora nel presente continuerà a venire da Lui.
“Io alzo gli occhi ai monti da dove mi verrà l’aiuto, il mio aiuto viene dal Signore”.
Salmo 121:1
In questo periodo di grandi incertezze, di vulnerabilità e senso di impossibilità, voglio scrivere qualcosa che credo sarà di aiuto per le nostre famiglie, i nostri cari e per tutte quelle persone in Italia che, in questo momento, stanno vivendo questa quarantena con non poca difficoltà; voglio scrivere per ispirarti a ritornare alla preghiera dichiarando il verso sette dello stesso Salmo su di te e la tua casa:
“Il Signore ti preserverà da ogni male, egli proteggerà l’anima tua, Lui ti proteggerà quando esci e quando entri, ora e sempre”.
RISCOPRENDO L’ARTE DELLA PREGHIERA
Molto spesso nella nostra vita mancano alcune cose, alcuni frutti, o alcuni risultati e benedizioni. Ho scoperto che l’assenza di preghiera è una delle cause principali dell’assenza di determinati frutti o benedizioni. Sai perché? Alcune benedizioni si attivano in preghiera. Mi spiegherò meglio…
Dio nella sua infinita grazia, ha già predisposto e provveduto per me e per te infinite benedizioni! Tuttavia per entrarci abbiamo bisogno di una guida soprannaturale del Suo Spirito, la quale sperimenteremo iniziando proprio dalla preghiera.
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1. La preghiera ci PREDISPONE all’ascolto dello Spirito Santo e l’ascolto all’azione.
Per contro, l’assenza di preghiera sarà anche l’assenza di direzione, perché l’istruzione che il Signore mi vuole dare è la chiave che sblocca le risposte per me.
Così come la preghiera mi predispone all’azione che Dio ha in mente per la mia vita, l’assenza di preghiera sarà l’assenza di direzione giusta e dunque l’assenza di alcuni frutti e benedizioni predisposte per me da Dio nel Suo cammino. La preghiera dunque riposiziona me verso le azioni giuste, le quali rilasciano benedizione.
Troppe volte chiediamo a Dio di intervenire usando la preghiera come una medicina riparatoria ad azioni sbagliate. Ma abbiamo commesso errori perché non abbiamo pregato prima di agire.
La preghiera non dovrebbe essere la cura ai miei errori ma l’antidoto.
Quindi non prego per chiedere a Dio di riparare alla mia azione sbagliata, anche se per un tempo ci può stare, ma prego affinché le mie azioni siano giuste e non debba correre a Dio per farmi “aggiustare” le cose, ma corro a Dio per farmi guidare nelle cose.
Imparare a pregare in modo efficace è dunque la chiave che mi predispone all’azione, quelle azioni guidate da Dio che sbloccano e rilasciano la grazia di Dio nella nostra vita.
2. La preghiera ci POTENZIA per agire nel modo giusto.
La preghiera è l’ossigeno del credente. Quando preghiamo, quando spendiamo tempo prezioso con il Signore, noi stiamo ispirando di Dio, ed espirando di me e del mio ego. Pregando sto crescendo nella consapevolezza della sua presenza nella mia vita e mi sto liberando di desideri e ambizioni sbagliate; sto espirando carnalità, egoismo, motivazioni sbagliate che non vengono da Dio, i quali ogni giorno si accumulano nell’animo. La scrittura afferma che lo spirito è pronto, ma la carne è debole; in spirito sono forte, ma nell’animo ci sono gli impulsi della mia carne che vorrebbero dominarmi.
La preghiera ha molto più a che fare con lo STARE con Dio, piuttosto che il nostro FARE per lui. Non si può fare per lui, senza prima stare con Lui. Quando stai con Lui, la Sua unzione viene sul tuo fare per lui.
Cosa significa essere unto per fare? Significa avere quell’olio fresco dello Spirito Santo sulla nostra vita, come per quella lampada che bruciava nell’Antico Testamento, la quale doveva rimanere sempre accesa, giorno e notte, anche noi abbiamo bisogno di olio fresco affinché la sua luce in noi possa essere evidente.
3. La preghiera ci POSIZIONA verso l’azione giusta.
Dove lui è, quando sali lì dove osano le aquile, in quell’atmosfera celeste, alla Sua presenza, niente di terreno può salire con te. Quando tu trovi la Sua presenza, Dio ristabilisce la tua identità di figlio, Dio ristabilisce la tua identità di uomo o di donna.
E come lo fa? Rivelando chi Dio è veramente, quello che ha fatto per te, e chi tu sei ora In Cristo. Nella preghiera dunque, noi non preghiamo per far cambiare idea a Dio, ma per cambiare la nostra idea di Dio. Quando tu sei alla Sua presenza non trovi solo lui ma trovi il vero te.
Dio ci vuole aiutare molto più di quanto tu sai di aver bisogno, Dio ti vorrebbe dire molto più di quanto tu ti stai chiedendo. Dio vorrebbe intervenire nella tua vita, stare con te molto più di quanto tu vuoi stare con lui.
Quando entri alla Sua presenza, le tue azioni sulla terra saranno diverse perché alla Sua presenza trovi solo il tuo vero scopo nella vita, il perché ti ha creato, il perché sei nato, cosa sei chiamato a fare, e destinato a fare con Lui.
Una volta il Signore mi ha detto: “Quando tu Francesco invadi la mia presenza con il tuo tempo, Io invaderò il tuo tempo con la mia presenza.”