Atti 9:3-9 “E durante il viaggio, mentre si avvicinava a Damasco, avvenne che, d’improvviso, sfolgorò intorno a lui una luce dal cielo e, caduto in terra, udì una voce che gli diceva: <<Saulo, Saulo, perché mi perseguiti?>> Egli domandò: <<Chi sei, Signore?>> E il Signore: <<Io sono Gesù, che tu perseguiti. Alzati, entra nella città e ti sarà detto ciò che devi fare>>. Gli uomini che facevano il viaggio con lui rimasero fermi, senza parole, perché udivano la voce ma non vedevano nessuno. Saulo si alzò da terra ma, aperti gli occhi, non vedeva nulla; e quelli, conducendolo per mano, lo portarono a Damasco, dove rimase tre giorni senza vedere e senza prendere né cibo né bevanda.”

Quando Gesù parla e ti rivela qualcosa, una delle prime cose di cui ti rendi conto è che dove pensavi di vedere bene e chiaramente, in realtà eri cieco. Saulo credeva di servire Dio, in realtà lo stava perseguitando, credeva di portare avanti l’opera di Dio, ma la stava rovinando. Saulo aveva un curriculum straordinario, era la mente brillante di quel tempo, tuttavia stava remando contro Dio. 

Atti 9:10-20 “Or a Damasco c’era un discepolo di nome Anania; e il Signore gli disse in visione: <<Anania!>> Egli rispose: <<Eccomi, Signore>>. E il Signore a lui: <<Alzati, va’ nella strada chiamata Diritta e cerca in casa di Giuda uno di Tarso chiamato Saulo; poiché ecco, egli è in preghiera e ha visto in visione un uomo chiamato Anania entrare e imporgli le mani perché recuperi la vista>>. Ma Anania rispose: <<Signore, ho sentito dire da molti, riguardo a quest’uomo, quanto male abbia fatto ai tuoi santi in Gerusalemme. E qui ha ricevuto autorità dai capi dei sacerdoti per incatenare tutti coloro che invocano il tuo nome>>. Ma il signore gli disse: <<Va’, perché egli è uno strumento che ho scelto per portare il mio nome davanti ai popoli, ai re e ai figli d’Israele; perché io gli mostrerò quanto debba soffrire per il mio nome>>. Allora Anania andò, entrò in quella casa, gli impose le mani e disse: <<Fratello Saulo, il Signore, quel Gesù che ti è apparso sulla strada per la quale venivi, mi ha mandato perché tu riacquisti la vista e sia riempito di Spirito Santo>>. In quell’istante gli caddero dagli occhi come delle squame e recuperò la vista; poi, alzatosi, fu battezzato. E, dopo aver preso cibo, gli ritornarono le forse. Rimase alcuni giorni insieme ai discepoli che erano a Damasco e si mise subito a predicare Gesù nelle sinagoghe, affermando che egli è il Figlio di Dio.”

Saulo era cieco, ma come leggiamo nei versi vede in visione.

Certe volte, quando il Signore ti appare, tutto ciò che era il mondo che avevi creato diventa insignificante ed è necessario che lo diventi affinché Dio possa aprire i tuoi occhi al mondo che ha veramente un significato. 

  1. IN CRISTO SIAMO SPIRITUALMENTE RISORTI. Nel momento in cui incontriamo Gesù risorgiamo spiritualmente, tuttavia nell’anima possiamo essere ancora accecati dal passato. Saulo incontra Gesù, ma possiamo notare che non è Gesù a togliergli le scaglie dagli occhi, bensì Anania, un suo discepolo. Gesù resuscita il nostro spirito, ma poi abbiamo bisogno di relazioni significative, di uomini e donne semplici che hanno un rapporto con il Signore. Quando non permettiamo relazioni significative nella nostra vita porteremo quelle scaglie agli occhi per molto tempo. Ma Dio vuole che recuperiamo la vista!
  2. IN CRISTO ABBIAMO IL DIRITTO DI VIVERE LIBERI DAL PASSATO E DALLE SUE OMBRE. Paolo non ha nemmeno mangiato dopo la sua conversione, ha preso una posizione per capire cosa Dio volesse fare. Infatti vedrà in visione ciò che sarebbe successo di lì a poco.
    A volte le scaglie che abbiamo davanti agli occhi, sono ancora lì perché non le stiamo affrontando spiritualmente! Paolo non ha mangiato, non si è mosso finché Dio non gli ha parlato. Dio vuole parlarti, vuole rivelarti cose, non solo per la tua vita, ma anche per gli altri. Dio si vuole usare di altri per te, ma si vuole usare di te per altri. 
  3. IN CRISTO ABBIAMO AUTORITÀ SU OGNI OPERA DEL MALE PASSATA. Talvolta, nonostante siamo persone nuove e risorte ci sono ancora voci nella nostra anima che vogliono parlare e ricordarci dei nostri errori. Dobbiamo prendere autorità!
  4. Saulo avrebbe potuto pensare in quei giorni di aver sbagliato tutto, di aver fatto del male a molte persone, di aver perseguitato il Dio che voleva servire. Poteva rimanere lì sopraffatto dai sensi di colpa. Tuttavia, Dio gli manda un uomo di nome Anania, il cui nome significa Grazia, e gli fa recuperare la vista. Qui, Paolo riceve una vista nuova, non vede più con gli occhi della religione, ma vede con gli occhi della grazia!Prendi autorità sull’eco del passato, ogni giorno! Non permettere al tuo nemico di dirti chi sei stato nel passato, piuttosto ricordagli che sei morto e risorto in Cristo. Fatti aiutare, relazionandoti con discepoli che possono parlare, ma soprattutto pregare con te. 
  5. IN CRISTO ABBIAMO UN FUTURO TUTTO DA SCOPRIRE. Alza il tuo sguardo, c’è un futuro per te pronto. Quando il tuo passato parla, mettilo a tacere con un futuro che parla a voce più alta. Non permettere al tuo passato di derubarti del tuo futuro. Tu hai un destino, ma se non sei pronto ad abbracciarlo ruoterai sempre intorno al tuo passato.

Non conta chi sei stato e da dove sei venuto, conta dove stai andando. 

È tempo che le scaglie cadano dagli occhi. Forse, da molto tempo, la tua visione è oscurata da immagini e sensi di colpa del passato, ma Dio vuole che tu veda chiaramente.

Preghiamo insieme: “Spirito Santo, grazie per avermi dato una nuova vista, grazie perché adesso sono una nuova creatura in Te, rompo ogni limite che non mi sta permettendo di correre e ricevo da te la rivelazione del destino che mi hai riservato fin da prima che io nascessi. Grazie per il prezzo che hai pagato, perché adesso ho un VALORE”.