Il problema che ti rende frustrato, nella maggior parte dei casi, è il problema che Dio ti ha assegnato.
Se vuoi entrare nella chiamata di Dio, dovrai entrare nel ruolo che Dio ti ha assegnato su questa terra.
Ti sarà già successo di essere stato l’unico ad aver notato un problema sul tuo posto di lavoro, in chiesa, a scuola o dovunque Dio ti abbia posto. Un problema che non riesci ad ignorare, che nessuno ha ancora risolto. Quel segnale potrebbe essere un indicatore di direzione. Tu ed io saremo sempre ricordati per i problemi che abbiamo risolto, o per i problemi che avremo creato. Cerca di diventare una persona di valore, che ha soluzioni per ogni problema e non un problema per ogni soluzione! Il mondo ha bisogno di uomini e donne che hanno capacità di risolvere problemi. Le soluzioni che hai dentro di te, rilasceranno forza che non credevi di avere, riveleranno talenti che non pensavi di possedere, ti ripagheranno oltre quello che potevi immaginare.
Qualunque cosa Dio ti abbia assegnato, la tua obbedienza renderà questa generazione migliore. Solo tu, con la sua forza, potrai rispondere a questa chiamata, per la tua famiglia, per la tua città e perché no, per la tua generazione!
Dio ci ha creati con un destino ed un proposito meraviglioso, ha preparato delle opere buone per noi affinché camminiamo in esse, Dio stesso ha fatto la parte più difficile.
Per mettere piede in ciò che lui ha già preparato per noi ci resta soltanto una cosa da fare: ubbidire alle sue indicazioni. Dobbiamo iniziare col prenderci la responsabilità della nostra chiamata.
È molto probabile che tu abbia già sentito un peso nel tuo cuore o ti sia accorto di un problema, desiderando di risolverlo. Però non sempre hai prestato attenzione a quel desiderio. Hai rimandato per una ragione o per un’altra. E così, oggi, ti ritrovi ancora a vivere nel “che sarà della mia vita?” Voglio dirti che non è troppo tardi per incamminarti verso le cose giuste. Non sottovalutare le opportunità divine che ti arrivano ogni giorno! Obbedisci alla Sua chiamata per te. Non rimandare più.
Gesù ha detto: “Padre ho adempiuto tutta l’opera, tutto il lavoro che tu mi hai chiamato a fare!”. Dio provvede la grazia, ma tu provvedi le mani. Lui ti dà le capacità e gli strumenti per farcela, tu metti la tua obbedienza.
Ogni atto di ubbidienza, avrà la Sua ricompensa.
KRONOS E KAIROS
L’apostolo Paolo disse:
“Non stancatevi di fare il bene, perché se non vi stancate raccoglierete al tempo opportuno” Galati 6:9
Ci sono due parole greche nella scrittura che parlano di tempo
- kronos, conosciuto anche come il tempo che scorre;
- kairos, il momento opportuno, quel momento dove cielo e terra si sincronizzano.
In 1 Pietro 5:6 sta scritto: “Umiliatevi dunque sotto la potente mano di Dio, affinché egli v’innalzi al tempo opportuno (kairos)”.
Il Kairos è il tuo momento chiave, un’invasione dell’eternità nello spazio tempo, un intervento nella linea temporale da parte di Dio in tuo favore! Dovevi essere lì, con quelle persone, in quel momento, lì dove la pioggia di Dio era stata già ordinata per te. Rimani fedele a Dio nelle cose di ogni giorno, nella tua quotidianità, qualunque cosa ti metta in cuore di fare, e prima o poi una santa interruzione arriverà e ti sconvolgerà per sempre! Dio ha dei momenti Kairos per te già stabiliti, lasciati guidare da lui passo dopo passo e il tuo momento arriverà!
C’è un tempo invece che non ti appartiene più, a cui non dovresti dare più peso. Esso è il passato.
R. Emerson disse: «Ciò che è dietro di te è storia; ciò che ti aspetta davanti è futuro, ma entrambi sono poca cosa in confronto a quello che risiede in te».
Il destino che hai in Dio, non ha a che fare con il tuo passato. Non è determinato da esso. Qualunque sbaglio tu abbia potuto fare, non ti appartiene più. La Bibbia afferma che sei una nuova creatura in Cristo Gesù. Il passato non si può cambiare. È dietro di te. Il futuro è davanti a te, non lo possiedi ancora. Ma sei nel presente. Puoi scegliere cosa fare nel tempo in cui ti trovi. Non rimanere vincolato al passato.
Il favore che Dio ha mostrato nel tuo passato, è un’anteprima del futuro che Lui ha preparato. Non temere, Lui è al tuo fianco. Soltanto quando sarai pronto ad abitare nella sua presenza potrai sostenere la sua chiamata. Visitare la sua presenza poteva bastarti per sperimentare delle anticipazioni del tuo futuro, ma per viverlo hai bisogno di abitare la sua presenza. Solo chi dimora può sostenere il peso della chiamata.
Tutto ciò che ottieni spiritualmente mantieni spiritualmente.
Alcune persone, come accennavo prima, rimandano, procrastinano e così rimangono a sognare e il destino di Dio appare sempre più lontano, più irrealizzabile. Poi ci sono persone che hanno cominciato il loro viaggio verso la conquista, hanno sperimentato per un tempo la mano soprannaturale di Dio, ma si sono impantanati per qualche motivo, hanno cominciato a credere di esser da soli, incompresi, senza aiuto. Voglio dirti che Dio non permetterà che la pressione della chiamata sia più grande della gioia che essa arreca. Nella prima lettera ai Corinzi, al verso 13 del decimo capitolo è scritto: “Dio non permetterà che siamo provati oltre le nostre forze”.
Un’altra traduzione dice: “Tutte le difficoltà che avete dovuto affrontare non sono state superiori alle vostre forze”. (ICL)
Dio è la tua forza! Il tuo viaggio con Dio può essere rappresentato da una passeggiata sulla spiaggia, dove Lui cammina davanti a te lasciando delle orme sulla sabbia; tutto ciò che dovrai fare è mettere il tuo piede sulle orme che Lui ha “precedentemente” lasciato affinché le seguissi. Quando metterai il piede in quelle sue orme, troverai la benedizione già predisposta per te. Non devi faticare molto per averla, perché Dio l’ha già ordinata per te.
Quando Dio ha parlato a Elia in primo Re al capitolo 17, ordinandogli di andare a Sarepta, gli disse che lì avrebbe trovato una vedova alla quale era già stato comandato di dargli da mangiare e da bere. E fu così. La vedova, pur avendo poco, diede ad Elia da mangiare, lei stessa da lì in poi iniziò ad essere benedetta. Non importa quanta ricchezza ci sia nel pozzo da cui stai attingendo, nel luogo in cui lo Spirito Santo ti sta guidando. Se Dio deve benedirti, lo farà. Anche nel deserto il popolo d’Israele venne sfamato attraverso la manna!
Quello che voglio dirti è che Dio ha già comandato la benedizione: quando andrai dove Dio ti chiede, sperimenterai che Dio provvede. Il favore di Dio insegue il tuo destino.
Dobbiamo imparare a seguire i passi e le indicazioni che Dio ci dà, perché non falliranno e non ci deluderanno mai. Nel momento che inizierai a far germogliare ciò che Dio ha seminato nel tuo cuore, la gente la riconoscerà e ne verrà attratta. Non sarai solo per molto tempo. Quando obbedisci a Dio anche tanti altri ti seguiranno nell’obbedienza.
È anche vero che camminare nel proposito di Dio è un viaggio fatto di alti e bassi. Servire il Signore non è sempre la cosa più scontata. Quando le tue emozioni ti diranno di non alzarti dal letto, quando il tuo corpo di dirà di essere stanco, prendi autorità. La parola “Autorità” ha la stessa radice etimologica di “autore”: devi esser tu l’autore delle tue giornate, insieme allo Spirito di Dio inizia a scrivere un nuovo capitolo della tua vita, decidi ora cosa fare dei tuoi giorni!
Smith Wigglesworth, un uomo unto da Dio, nato nel 1859, ha resuscitato più di 27 morti. Durante la sua vita ha visto accadere miracoli straordinari come quelli che accadevano al tempo del Signore Gesù sulla terra. Migliaia di persone venivano salvate e guarite dovunque andasse: gli storpi camminavano ed i ciechi recuperavano la vista. Una volta lui ha detto: “Io non permetto a Smith Wigglesworth di dirmi come si sente, sono io che dico a Smith Wigglesworth come si sente”. Lui decise di non essere guidato dalle sensazioni, ma prese autorità su di esse, lasciando che lo Spirito Santo lo guidasse verso il suo destino.
Riguardo le sensazioni o le emozioni ci sarebbe tanto da dire. Infatti, se è vero che a volte remano contro il destino di Dio per noi, è anche vero che possono guidarci a fare le scelte giuste. Il punto è questo: credo che siamo stati fatti in maniera perfetta e che le nostre sensazioni non ci sono in fondo nemiche. Il problema di base, non sono le sensazioni, ma quanto esse siano o meno “allineate” e “rinnovate” al cuore di Dio. Più tempo passerai con Dio, più imparerai a riconoscere le sensazioni nate dalla parte più umana di te e quelle che invece sono state ispirate dalla guida dello Spirito Santo.
Allinea tutto te stesso al volere di Dio ed ogni tua energia, fisica, mentale, emotiva, fluirà nel destino di Dio. Ho capito che con il Signore a volte fare di meno equivale a fare di più. Molto spesso l’errore che facciamo è sforzarci di operare dove non c’è grazia sulla nostra vita: proviamo ad essere chi non siamo, imitiamo qualcun altro e alla fine non si è mai davvero felici e soddisfatti. Di certo, ci sarà qualcosa che per te è più naturale fare ed altre cose che invece nemmeno con anni di studio, raggiungeresti la sufficienza. Credo che per imparare qualcosa sia sempre utile la dedizione e la disciplina. Ma voglio incoraggiarti a sviluppare tutte quelle doti che sono già in te, tutte quelle attività che ti viene “naturale” fare. Fai molto con minor forzo anziché poco con tanto affanno. Ho provato a fare i montaggi video per la chiesa di mio papà quando ero ragazzo. Volevo aiutarlo nei media, far conoscere i nostri eventi. Oggi posso dirti che ci metto meno tempo a preparare una serie di insegnamenti per la scuola biblica, piuttosto che creare un video che raggiungerà appena la sufficienza. L’ho fatto a quel tempo perché serviva alla chiesa ed è servito a me, ma oggi sono più focalizzato sui miei lati forti sviluppandoli, e chiedo aiuto dove sono più debole delegando molte aeree ad altri con quella grazia o dono.
Senza coltivare i talenti che Dio ti ha dato, farai molto, ma otterrai poco.
Essere ubbidienti, entrare nel Kairos di Dio, lasciare il passato alle spalle, esercitare autorità e non sprecare energie, sono tutti principi fondamentali. Se li farai tuoi nel quotidiano, vedrai le cose iniziare a cambiare in meglio per te, così come cambiarono per un uomo di nome Caleb, un grande conquistatore per il Signore. Un uomo che ha saputo afferrare la promessa di Dio entrando nel suo destino, un uomo di Dio che nel prossimo capitolo osserveremo più da vicino.
“Guardate che nessuno faccia di voi sua preda (derubandovi) con la filosofia e con vani raggiri secondo la tradizione degli uomini e gli elementi del mondo e non secondo Cristo, poiché in lui abita corporalmente tutta la pienezza della Deità.” Colossesi 2:8
“State attenti che nessuno rovini la vostra fede e la vostra gioia con la filosofia e con i ragionamenti inutili e sbagliati che si basano sui pensieri e le tradizioni degli uomini, anziché su ciò che Cristo ha detto, poiché in lui abita corporalmente tutta la pienezza della Deità.” Colossesi 2:8 BDG
Quando guardiamo noi stessi nello specchio della parola scopriamo:
√ La verità non la menzogna;
√ Il nostro valore davanti a Dio;
√ La nostra eredità di figli.
Cosa fare con queste verità? Le afferriamo, allineandoci alle realtà di Dio per noi ed immedesimandoci con le sue parole, conformando i nostri pensieri, e soprattutto il nostro cuore ad esse. L’Apostolo Paolo nella sua lettera a Filemone sottolineerà l’importanza di riconoscere, apprezzare, intendere e afferrare ciò che ci appartiene in Cristo!
Amennnnnn gloria a Dio