Ci sono certi voci che vanno messe a tacere nella tua vita, sono figlie di Saul, sono voci che vorrebbero dirti che non puoi, voci che vorrebbero dirti che non sei, voci che vorrebbero dirti che non hai. E tu le devi mettere a tacere. Quando qualcuno, il tuo nemico, la tua coscienza, il tuo mondo interiore ti dice “non credere, non danzare, non ti vergogni? Non gridare!”. Tu canta di più, tu loda di più! Tu metti a tacere la figlia di Saul.

La fede va curata, curata ogni giorno. Proprio quando non ti va ti devi imporre, io mi strascico fuori dal letto la mattina presto, io mi butto giù letteralmente dal letto, perché la mia carne, perché la figlia di Saul mi vorrebbe dire “non danzare, non pregare, non lo cercare, non serve a niente”. Ma la voce del mio Dio mi dice “cercami, invocami ed Io ti risponderò e ti mostrerò cose grandi! Invocami e Io ti risponderò. Invocami e ti mostro!”

Dio ti sta dicendo “Figlio, figlia, invocami!” Il verso continua e dice così: “Ecco come”, come fai a distogliere lo sguardo e fissarlo su Gesù? Come fai a raggiungere la gara, a correre la gara? Ecco come. Il cuore di Gesù, il suo cuore, restò focalizzato – ben messo a fuoco – sulla gioia posta davanti a lui nel sapere che saremmo stati suoi”. State molto attenti a questa parola “sapere”. Il suo cuore restò focalizzato senza distrazioni. Messo a fuoco, su cosa? Sull’obiettivo finale: la gioia che saremmo stati suoi, la gioia che nella sua resurrezione anche noi saremmo stati risorti; la gioia che il Suo Spirito sarebbe stato sopra ogni carne; la gioia che per le sue lividure saremmo stati guariti; la gioia che Lui si è fatto povero per noi affinché noi potessimo diventare ricchi in Lui; la gioia che la nostra vita non sarebbe più stata sola, non saremmo stati più senza un percorso, una gara. La gioia sua eravamo noi! E dice la Scrittura: “che lui sapeva che saremmo stati suoi!”.

La fede inizia dove il volere di Dio è conosciuto!

Come ha fatto a sopportare la croce? Come ha fatto a sopportare il dolore? Come ha fatto? Aveva visto noi. Dio gli aveva rivelato l’obiettivo finale. Aveva visto che dopo 2000 anni ci sarebbe stata una chiesa a Roma che avrebbe fatto la storia. Aveva visto una nazione italiana considerata da tutti l’ultima, considerata da tutti ormai lo sgabello dei piedi di qualcuno; considerata da tutti una nazione debole. Ha visto invece il fuoco dello Spirito Santo che soffia sulla nazione d’Italia. E dove il peccato abbonda ha visto la grazia sovrabbondare. E dove le persone pensavano: “è la fine”, Lui ha detto: “è un nuovo inizio”. Dove la gente diceva: “è la morte”, Lui invece ha detto: “è resurrezione!”. Lui aveva visto il volere. Sapeva! Lo teneva davanti agli occhi, la gioia posta davanti a Lui. La gioia posta dove? Davanti a Lui!

Lui non vedeva le cose che succedevano, non vedeva la gente che gli sputava perché al figlio di Dio gli hanno sputato. Non vedeva la gente che gli strappava la barba. Sceglieva di non vedere. Non vedeva gli uomini a cui aveva guarito i figli, gridare: “Crocifiggilo!”. Non vedeva la gente che aveva sfamato moltiplicando i pani che gridava “crocifiggilo, scaccia i demoni per l’aiuto di Belzebul – il diavolo – uccidetelo, arrestatelo”. Non vedeva quello che il diavolo faceva, Lui guardava quello che Dio avrebbe fatto.

È arrivato il tempo di distogliere lo sguardo da quello che il nemico fa, da quello che le circostanze fanno, da quello che tutto attorno a noi ci vorrebbe dire “tu non puoi, tu non sei, tu non hai!”. È arrivato il tempo di puntare lo sguardo su Gesù! È arrivato il tempo di alzare lo sguardo e di considerare Lui, non considerare gli altri, non considerare la prova, non considerare le cose che non vanno o le cose che non abbiamo.

Quando Dio ti chiama a fare qualcosa, Lui non fa mai i conti con il tuo portafoglio, Lui farà sempre i conti con il Suo portafoglio. Tutto quello che Dio ordina, Dio lo coordina. Quando Dio ti chiede, Dio provvede. Il tuo Dio ti sta chiamando a correre una gara! Il tuo Dio ti sta chiamando ad alzarti in piedi, a elevarti al di sopra di tutto quello che i medici dicono. La crisi dice e tu di “NO!” Io sono nato per regnare nella vita insieme a Cristo Gesù, tu sei nato per questo. Non sono un errore, sono una scelta di Dio. Gesù sapeva. Tu devi sapere quello che Dio vuole da te, perché conoscere il Suo volere attiverà il Suo potere. Quando tu sai dentro che Dio ti ha parlato. Quando tu lo hai sentito, ti è apparso in visione, te lo ha confermato in profezia, è saltato fuori dalle pagine della tua Parola!

Quando tu lo sai può venire il diavolo in persona a gridarti in faccia “tu non sei niente, tu non puoi niente”. E tu ti alzerai con quell’autorità di quel sapere, con l’autorità di quella parola, con l’autorità del Figlio di Dio che ti ha parlato. E tu gli dirai: “tu provi a ricordarmi il mio passato, io voglio ricordarti il tuo futuro! Tu sei destinato a stare sotto i miei piedi. L’unica cosa che devi conoscere della mia vita è il numero delle mie scarpe. Gesù Cristo ti ha sconfitto 2000 anni fa, io prendo autorità ora sui miei pensieri, sulle mie azioni, sulle circostanze”. Tu sei figlio di Dio, figlio di Re, hai autorità nella tua vita. Quando tu sai, allora hai un canto! Quando tu sai, hai un grido! Quando tu sai, non temi la croce, non temi gli insulti, non temi l’opinione pubblica, non temi le circostanze o la voce che prova ad elevarsi contro di te. Quando tu sai, tu sai. Gesù non guardava a quello che gli succedeva attorno, guardava alla gioia che gli era posta davanti! Ecco perché tu puoi ridere nel bel mezzo della prova.

Una volta stavo passando un momento difficile non sorridevo più da almeno un mese. Pregavo ma uscivo dalla preghiera, triste! E il Signore mi ha parlato “chi ti ha rubato il sorriso? chi ti ha rubato il sorriso?” Sai una cosa? Nessuno te lo può rubare, sei tu che glielo devi donare. “Chi ti ha rubato il sorriso figlio mio? Ridi! Ridi davanti alle circostanze, ridi davanti alle situazioni che ti vorrebbero far piangere! Ridi, perché tu già sai che avrai la vittoria!”. Il Signore sapeva, conosceva quale sarebbe stato il frutto della Croce. La fede anticipa il nostro cuore, il volere di Dio, ciò che è già scritto nell’invisibile, ciò che Dio vuole portare sulla terra attraverso di noi. La fede te lo rivela, la fede te lo fa vedere, la fede te lo fa sentire, la fede ti mette un sorriso nel bel mezzo della prova perché la fede è invisibile. Niente di visibile può cambiare ciò che è invisibile. È inferiore, ma ciò che è invisibile può cambiare ciò che è visibile. Non temere ciò che vedi, temi se non riesci a vedere oltre. La fede non è difficile averla. Il vero lavoro sta nel mantenerla. Questo è il processo della fede: Dio ti rivela il Suo volere, forse in preghiera, forse leggendo e studiando la Parola. Come Gesù! Aveva visto noi ma ora la fede è provata, la fede deve trovare un’incubatrice. “Maria serbava in cuor suo tutte le parole che gli erano state dette”. L’angelo gli aveva detto “questo figlio sarà il Salvatore del mondo, tu sei incinta senza aver avuto relazione con un uomo”. Lei poteva dire: “è follia! Mi uccideranno, è impossibile”. Ma lei ha serbato ogni cosa nell’incubatrice del suo cuore, ha detto: “sia fatto secondo la Parola del mio Signore”. La fede ha bisogno di essere mantenuta.

Uno: la devi curare, devi curarla come in un piccolo giardino. Quella pianticella la devi curare nel tuo cuore, deve prima lavorare il tuo mondo interiore. Deve lavorare nel tuo mondo interiore prima di lavorare nel tuo mondo esteriore. Deve essere curata, coltivata, perché il primo che devi convincere sei proprio tu! Il primo che proverà ad allontanarti dalle promesse di Dio sei proprio tu! La peggiore battaglia che combatterai è la battaglia interiore. C’è una battaglia interiore che Dio vuole farti combattere, ma Dio ti dà parole per combatterla, Dio ti dà promesse per combatterla, Dio ti dà potere per combatterla. “Maria custodisci nel tuo cuore questa parola!”

Salomone in Proverbi capitolo 4 verso 20 dice: “custodisci il tuo cuore più di ogni altra cosa, custodisci le sue parole al centro”. Che cos’è che Dio ti ha promesso? Che cos’è che Dio ti ha promesso? Non se n’è dimenticato. Lui guarda i nostri nemici e ride e dice “Se solo tu ridessi insieme a me, balleremmo come fanno gli indiani davanti al fuoco, balleremmo la danza di gioia perché sappiamo che la gioia è già nostra!”. Sai quando Davide danzava davanti l’arca? Danzava e la moglie lo ha preso in giro. La moglie era la figlia di Saul. Saul, l’uomo che ha avuto paura davanti al gigante. Davide l’uomo che non ha avuto paura davanti al gigante, che ha visto vittoria con l’uomo, con l’orso, con Golia.

Danza davanti all’arca di Dio, si umilia! E la figlia di Saul, la voce della coscienza dell’uomo carnale “ma non ti vergogni a danzare così, tu che sei un re!”. Davide gli risponde con parole pesanti. La grazia ti cambia il cuore, la fede ti cambia le circostanze. Cura la tua fede, cura il tuo mondo interiore, cibalo, curalo. Ricorda! Il nemico attaccherà sempre il seme perché l’albero è difficile da spostare. Lui attaccherà sempre il seme perché sa che se il seme produce la foresta. Il seme è fragile. Il seme ha dentro di sé l’albero. Quello che hai nelle mani, quello che hai nel cuore può sembrare poca cosa ma guardalo, vedilo come Dio lo vede. Guarda come lo vede Dio, vede già te come Lui ti ha promesso, vede già la tua casa come Lui lo ha promesso, vede già la tua vita nel bel mezzo di un’ondata di benedizione che viene dal cielo! E dice “Tu puoi”. E dice “Tu hai!”. E dice: “Tu sei!”. “Io credo in te, Io credo in te!”. Lui vuole smuovere il tuo mondo interiore perché se Lui non può convincere il tuo cuore non può cambiare le tue circostanze. Ma se Lui cambia te, Lui cambierà il mondo attraverso te!

La fede va curata. La fede va coltivata. La fede va custodita.

Preghiera:
Dolce Spirito Santo aiutaci! Vogliamo custodirla, vogliamo curarla, vogliamo coltivarla! Diglielo in questo momento, lì dove sei, parla con Lui! Lui ti ascolta! Io non ho potere, ma Lui ha tutto il potere. Non importa se sei cattolico, evangelico, non importa se sei ateo, non importa! Quello che conta è che sei sua creatura! Parlagli in questo momento e digli Signore voglio ascoltare la tua voce. Mentre tu adori Lui, Lui lavora per te.